Saturday, February 15, 2014

Nostalgia ~Ital Florist

Come non ricordare,

“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti…”

“L’albero a cui tendevi la pargoletta mano…”

“Nella torre il silenzio era gia’ alto”

“Sempre caro mi fu quest’ermo colle…”

“Ti amo, o pio bove;”

“Ei fu. Siccome immobile…”

“D’in su la vetta della torre antica”

“Ne piu’ mai tocchero’ le sacre sponde”

“All’ombra dei cipressi e dentro l’urne…”

“Silvia, rimembri ancora quel tempo di tua vita mortale…”

“Settembre andiamo. E’ tempo di migrare”

“Cantami o diva del Pelide Achille l’ira funesta che…”

“C’e’ qualcosa di nuovo oggi nel sole…”

“La donzelletta vien dalla campagna”

e tanti tanti altri versi ancora che sono stati l’inizio e il centro della nostra formazione culturale.
E’ un vero peccato, un sacrilegio che certe cose non si indegnino piu’,
Ho 73 anni e da 50 vivo in Canada dove insieme al diploma e la mia gioventu’ portai entusiasmo, ambizione e il ricordo di tutte le poesie che avevo imparato nelle elementari, nelle medie e nelle superiori. Mi sono state sempre di sprono e spesso hanno colmato quei vuoti nostalgici che di tanto in tanto colpiscono chi vive lontano dal paese natio.

Io vendo fiori e il giorno di San Valentino e’ un giorno veramente importante per la mia azienda e durante la settimana che precede la festa ho sempre ricordato la poesia del Pascoli: ne ho usato I primi versi pure negli spots pubblicitari: “O Valentino vestito di nuovo come le brocche dei biancospini”… l’ ho fatto  conoscere pure ai figli e nipoti perche’ sono convinto che la conoscenza della lingua italiana insieme a belle poesie accresce il loro bagaglio culturale.

~Eligio Paris 
Ital Florist, Toronto, Ontario, Canada 

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