Friday, January 23, 2015

La mia conversazione con Brunello Cucinelli ~2007


Intervista con Brunello Cucinelli  30 luglio 2007- by Ester Paris Mauro
Il sogno della mia vita era di rendere il lavoro dell’uomo piu umano
Volevo lavorare per abbellire il mondo
Per una forma di supremo bene a cui sono stato educato dai miei grandi maestri; pochi ma importantissimi
Filosofi, imperatori; Alessandro Magno, Socrate, Aristotole e Marco Aurelio. Imperatore Adriano.
Santi – San Benedetto e San Francesco
Le regoli benedittine  sono abbastanza rigorose
Concetto di fondo- per non recare danno all’uomo – meglio… recarne meno possibile
Vengo da un’esperienza bella della vita
Non ho mai visto i miei genitori  litigare
Mio padre e’ andato a fare l’industriale in una fabbrica normale degli anni ‘60
Non e’ una questione di pentimento
Non e’ una questione di esperienza
Si cercava di andare a stare meglio
Lui e’ andato a lavorare in una fabbrica dura, cemento armato, spesso veniva offeso
E’ questo
Quando lui ritornava spesso a casa aveva qualche volta le lacrime agli occhi
Trattato come una bestia
 A me mi dispiaceva moltissimo
Vedere il babbo umiliato al lavoro
Qualsiasi cosa che farro’ nella vita  farla per non recare danni all’uomo, per rendere il lavoro piu’ umano, per migliorare l’umanita’
Le basi sono queste
Io mi considero uno stilista
Vorrei dire anche industriale, perche la parola industria mi piace molto
Noi facciamo “industria” vera; abbiamo 500 persone
Mi piace unirmi – stilista/industriale/filosofo- che significa?- prendere la vita in una maniera diversa- vivere con filosofia

Volevo fare quasi le cose immortali – Ho un concetto della vita un po particolare
Questo e’  anche quando ero bambino
Mio nonno e mio babbo mi parlavano sempre di cose che tu puoi  lasciare a chi viene dopo di te
Quindi l’eredita’
Quando ho incominciato a conoscere il cashmere ho pensato che il cashmere si potessi lasciare in eredita’ o per lo meno ..abbiamo tanta roba- dobbiamo buttare via un po di roba- regararla- e’ molto difficile che butta un pullover di cashmere
Lei puo buttare un piomino di nylon che magari costa due volte, ma lei non butta un pullover di cashmere- c’e; qualcosa di verita’
La verita’ qual’e? che ci sono certe cose che vanno al di la’ della materialita’; sembra quasi come se fosse fatto per lasciare in eredita’
Un regalo di una coperta di cashmere pensa di lasciarla ai suoi figli, nipoti
Vedo che le mie figlie mettono qualche pullover mio per stare intorno a casa – a me quello fa estremamente piacere- I miei pullover che hanno 18-20-25 anni
Io volevo innovare non facendo qualcosa che si distrugge

Non sono un’amante della plastica. In azienda noi mangiamo nei piatti di ceramica, bicchieri di vetro, con le posate vere- non plastiche. Perche mi dispiace un po. Non volevo fare qualcosa per recare danno al mondo
Io ho sempre pensato che certe cose, per esempio la plastica, la distrugge dopo 200 anni ; Il cashmere sia come tutte le cose di moda- se e’ fuori forma non lo mette piu, se e’ fuori coloro non lo mette piu, ma non lo butta

Qui e’ la differenza; ho 50 maglie personali da quando ho incominciato ma io non le butto nessuna, ma questa giacca da vento- quante ne ho cambiate?
Poi, cominciando a fare e capendo alla fine da dove arriva cio’e I veri sacrifici che il pastore mangolo cinese con le sue 50 caprette, e che guadagna 2-300 dollari all’anno e produce ogni capretta 2-300 grammo, ci vuole una produzione di due caprette di un anno per fare un pullover-a allora si da un po di peso. Sono stato a Mongolia. Se si torna si e’ migliore . questo e’ sicuro. Ci sono questi  pastori con I quali siamo diventati amici, ci vediamo ogni due o tre anni . Ogni anno io li porto le foto dei pullover con le loro caprette
Gente che ormai parla piu poco vivendo da soli con le caprette. Non riescono- non hanno la possibilta’ di parlare con la gente; perdono l’abitudine di  parlare ecco qui c’e di fondo un sacrificio per produrre una cosa cosi importante. Il cashmere e’ piu bello qaundo e’ piu’ freddo. Piu’ e’ freddo e piu’ madre natura li da un cashmere cosi’ particolare che si possono proteggere- vede come e’ il mondo?

Chi lavora alla fine , guadagna- che cosa posso fare io in piu’? Volevo dare un po piu di soldi al mese, lavorare in un ambiente s’era possibile abbastanza bello perche si possa lavorare in condizioni spirituali, estetiche e anche ambientali migliori
Volevo che una parte del profitto servissero al territorio
Io dico, se un ragazzo lavora per me e conosce 2 o 3 lingue, che cosa gli posso raccontare io? Come posso trasmettere un po di passione? Non glielo posso trasmettere solo con le chiacchiere. C’e un problema di fonso al lavoro. I ragazzi che lavorano per me conoscono tutto della mia azienda; conoscono I profitti, la proprieta’..Credo che deve cambiare il rapporto tra il proprietario e il lavoratore
Non solo fiducia e passione.
Io siccome vengo da una famiglia operaia- contadini prima- operai dopo, ho visto I miei fratelli mangiare dalla famosa garetta
Io volevo fare una fabbrica un po diversa- dove si lavora c’e un roseto, un fruteto; dopo l’intervallo del pasto puo andare a fare una piccola passegiatta- sempre pittorato ogni anno in una certa maniera
Volevo investire molto nel territorio; una parte dei soldo devono andare per il territorio. In un azienda ci sono dei progetti di 3 a 5 anni. Io volevo fare come gli antichi- I progetti a 3 secoli a 5 secoli
Noi stiamo facendo un teatro a Solomeo. Sara’ pronto un forum delle arti, un teatro, un ippodrom vicino
Spero che fra 200 anni qualcuno possa venire nel teatro di Solomeo- Allora questo per me rientra nel progetto a 3-5 secoli
Se lei lavora con me dove la fabbrica produce un po di soldi per Brunello, un po di soldi per la fabbrica per mantenersi bene, qualche dollaro in piu posso averlo per chi lavora in questa fabbrica, e forse posso pagare il muto della casa anche con un pocchino di facilita’. E una parte dei soldi serve per una Chiesa, per una piazza, per un teatro- per l’umanita’
Credo e spero di poter avere vicino a me tantissimi soldati come Alessandro Magno- Tantissme persone che condividono la stessa filosofia

Io non mi sento proprietario di cio che ho. Io mi sento custodio. Questo e’ il vero tema. Io lo dirigo da proprietario perche questo e’ il mio compito, io sono maggior responsabile, devo diriggere quest’impresa da vero capitalista. Vorrei essere un capitalista leggermente diverso, leggeremente piu’ umano, leggermente piu’ illuminato
Dice una bellissima cosa San Benedetto. “ Io devo riuscire ad avere il coraggio di darti cio che io vorrei se fossi al posto tuo.”
Che e’ molto difficile a fare. Ci provo. - se lei si sente padrona, proprietaria..e’ dura, no?

Volevo essere un custodio
Che io sono passato su questa terra con la fortuna di fare un lavoro. L’impresa finira’ perche e’ la regola di ogni essere umano- piuttosto che di ogni impresa- di ogni cosa, ma pero’ per quel periodo hai partecipato ad ammigliorare l’umanita’
Noi viviamo in un paese che e’ stato costruito tra 1300 a 1500- dove noi adesso lavoriamo 700 anni dopo. Pensi il piacere avrebbero coloro che l’hanno costruito pensando che a 700 anni di distanza invece di produrrre grano e olio si produce cashmere
Non e’ cambiato il paese- io non voelvo cambiare niente; perche l’azienda passa, lei puo rimanere a vivere nel paese per altri 500 anni  come e’ successo nel 1300,1400,1500
Penso che il 90% delle imprese fatte e costruite dall’uomo di prima generazione- ma cosi e’ il mondo
Quello che mi sentivo il primo giorno quando ho iniziato l’impresa e ‘ la stessa sensazione che sento oggi
60esimo collezione?.. L’emozione non te la da la quantita’; l’imperatore Aurelio m’ insegna  “Datti pace; vivi cio che ti da il mondo”
I miei primi 43 pullover di cashmere venduti valevano come di oggi. Non c’e alcuna differenza nell’animo mio umano
Lavoro con la stessa direzione, con le stesse paure, le stesse gioie; non e’ cambiato niente nella mia vita personale
Se si riesce a lavorare pensando che ogni giorno e’ l’ultimo giorno della propira vita, e progettare come se vivesse in eterno, tutto secondo me diventa piu facile
Noi smettiamo di lavorare tutti alle 6. Si inizia alle 8, si smette alle 6. C’e la pausa pranzo molto importante per noi
Pero nessuno si puo trattenere dopo le 6; perche bisogna andare a casa, bisogna curare lo spirito, l’anima, la famiglia e allora secondo me, il giorno dopo si puo essere migliori
Non puo essere l’ultimo giorno della vita? Quando si va a casa nell’impresa, nelle tavole dove si lavora, tutto deve essere ordinato perche domani nessuno di noi puo essere al lavoro- perche la legge divina e’ cosi

Allora perche ci dobbiamo preoccupare di cio che non e’ di  nostra competenza?
Noi dobbiamo progettare come vivessimo in eterno . San Benedtto dice una bella cosa, ” Durante il giorno tu devi lavorare, studiare e pregare”
Io lavoro, studio e prego. Che in realta la preghiera e’ la nostalgia dell’anima. M. Ghandi ha detto “E’ qualcosa che la sera ne hai bisogno.” Per preghiere intendo parlare con te stesso
Forse riusciremo a curare quel male che per molti uomini e’ eterno- E’ il male del  vivere; che nessuno ti puo curare- solo tu lo puoi curare. L’anima ha bisogna di mangiare tutti I giorni. Ecco perche penso che bisogna dedicare tempo all’anima
Io non voglio rubare l’anima per chi lavora con m. Io voglio che quelle 8 ore che si lavora  devono essere di altissima intensita’. Secondo me ci sono delle cose fondamentali di qualsiasi impresa ; dobbiamo essere coraggiosi come erano I nostri padri, dobbiamo avere grandissimo rispetto per l’uomo,dobbiamo essere fortemente rapidi
Negli ultimi 40 anni questa e’ l’unica cosa che e’ cambiata – il mondo e’ piu’ rapido
Io non voglio che lei lavora 10,12,14 ore..assolutamente; pero’ quelle 8 ore che lavora lei mi deve dare il massimno. Intendo..il massimo efficienza, velocita’ , massima creativita’, la maggior ispirazione

Sono un’ amante della spiritualita’. Non credo che in questo mondo ci sono molti Dii- c’e un solo Dio forte sopratutti .
Il futuro, il mondo, il lavorare per il mondo
Io voglio migliorare il mondo . Credo in una grande spiritualita’ Credo nel veramente prendere cio che abbiamo ogni giorno della vita- Sei lei e’ in continuo contrasto con se stessa non apprezza mai cio che ha
Ma quando trova la sua suprema felicita’…
Dante Alighieri dice “Io ho fatto una vita intera alla ricerca della suprema felicita’ umana che alla fine ho trovato solo in Dio”

Quindi, io nel mio lavoro volevo lavorare si- ma prima di tutto curare l’anima; perche un’anima che sta bene poi sta bene anche il fisico ; Questa storia della proprieta’- di possedere. Tanto se ne possede 100 ne vuole 1000. Diventa una caccia continua

Vorrei vestire non classico- un uome che porta cose fatte molto bene, di grande qualita’ pero’ combinate in modo molto moderno; pantaloni di colore, cargo spiritoso, bellissima giacca di cashmere.
Sportivo, chic di lusso- Alla fine e’ la mia definizione
Vorrei andare a una reunione di business-man ma non vestito super classico. E un uomo di 30 o 60 anni non c’e differenza- solo come le combina . Volevo un uomo fresco. Con dei bellissimi materiali, con delle bellissime lavorazioni artigianali, quasi che fossero fatti esclusivamente per te . in questo credo. Nelle cose fatte molto bene, Non abbiamo bisogno di molte cose; abbiamo bisogno di cose fatte di altissima qualita’, pero’, moderne. Non credo nella qualita’ vecchia. Non credo in una grandissima qualita’ di stilo vecchio , lo stile dev’essere contemporanea. E’ vero , vorrei essere leggermente piu’ fresco, meno classico, meno vecchio. Anche se ho un’abito che costa 10,000 o 15,000 euro ma che mi rende vecchio io non lo porto

Io volevo dimostrare questo; che si puo fare industria, impresa anche nel rispetto dell’uomo. Con le regole piu classiche dell’uomo. Volevo un’azienda normale, molto, molto speciale ma nei rapporti umani talemente speciale da considerare normale
Credo moltissimo nell’uomo. Abbiamo le stesse macchine che hanno I miei stimati Indiani, I miei stimati Cinesi- Che cosa posso dare io? Posso dare la mia creativita’ la mia artiginalita’ la mia rapidita’- il mio gusto ma se non investo nell’uomo…
Se la macchina c’e l’abbiamo uguale ai cinesi agli indiani, dobbimao fare una differenziale. Una differenziale nella nostra creativita’. Il nostro  modo di vivere, il nostro modo di combinare la roba altrimenti come facciamo ad essere diverso?

Noi non cerchiamo piu l’uomo- il problema. I padri avevano ideali; la politica, la famiglia, la religione. Ideali che li hanno fatto pensare, li hanno fatto gioire e ce li hanno inculcati
Adesso nella politica non ci crediamo piu’, la famiglia non c’e piu’ rapporto, la religione, intendo- abbiamo il male dell’anima
Non trovo differenza fra un’ islamico, ebreo, Cristiano o buddista.  Cosa c’e di piu’ del cashmere?- c’e l’uomo.
Il modo di lavorarlo lo puo fare solo l’uomo. Solo le mani dell’uomo possono fare questo. Non lo puo fare la macchina. Tutto dev’essere un po particolare- questo lo puo fare solo l’uomo
L’uomo geniale. Ho questa impressione; Siamo 500 persone che lavoriamo e ho l’mpressione che noi siamo 500 piccoli geni. Ogni essere umano ha una quantita’ di genio che porta con se- di vario tipo e varia intensita’. Io devo essere solo l’organizzatore del genio. Questa cultura ci ha portata a pensare che in una fabbrica come la mia, ci sono 500 persone geniali il resto contano niente No- c’e il valore dell’uomo Anche la persona che fa il lavoro piu umile

Sopra il cashmere ci sta il rispetto per l’uomo. Se noi coltiviamo il rispetto per l’uomo noi non avremo paura di niente. Se noi avremo un tasso di toleranza altissimo..
L’uomo non e’ venuto al mondo ne per giudicare tanto meno per condannare ma per conoscere. Mi piacerebbe se fossimo leggermente migliori. Voglio fare la mia parte- vorrei provare a lavorare in un modo molto molto normale

Sara’ quello che Dio vorra’. Sara’ Madre Natura – che cosa possiamo fare noi? Prendiamo cio che Madre Natura ci ha dato, ma se investiamo nell’uomo avremo grandi ritorni.
La cosa bella della mia impresa penso di aver 500 mini condottieri che stanno vicino a me insieme
Se non si ha la paura che quello vicino a te e’ piu bravo di te, abbiamo risolto il problema. A l’ultimo le dico, Accontentiamoci. Accontentiamoci di cio che abbiamo. E’ sempre l’anima che conta
San Benedetto: "Che Dio illumina il nostro cammino”
Tutti abbiamo bisogno di essere illuminati

"..Nel mezzo del cammin di nostra vita..”

 

 

Tuesday, April 1, 2014

"Do you take this bridezilla to be your lawfully wedded..."

Time and time again I get asked how I "do" weddings every day. (no pun intended)
Truthfully, it can be challenging sometimes but for the most part it is exciting, rewarding and simply..a lot of fun.
It's a time in a couple's life that is very unique. They may have experiences that repeat themselves as they plan out their life; they may buy more than one home over the years, they may have more than one pet as time passes, they may travel to the same place over and over again...but planning their wedding day comes around only once to the two of them.

And it is in fact, a journey of sorts. A journey that becomes a learning experience like no other. It can be tough for them especially when purchasing the large quantity of products and services required for one single event is a task that most have never had to do. It can be scary and stressful for some trying to juggle their full time jobs, seek out a new home, appease both sets of families...and at the same time... be happily in love the whole time.

I find myself often discussing "the wedding" in its entirety with my clients rather than just talking about the flowers and décor. Being a certified wedding planner, I am always very interested in other aspects of their wedding day as well and connecting with the couple on a personal level tends to help relax them a little bit. Most come to me feeling quite overwhelmed and insecure even before we get started because let's face it, most people no very little about flowers and to think they have to put a plan together for a whole wedding day of flowers can be extremely daunting. I definitely try to keep it real, straight forward and frankly as simple as possible. I figure it's certainly not in my best interest to make them feel inadequate, unprepared or unknowledgeable when they are already nervous. No one needs to become a floral expert in one day and no question is a silly one. Validate them, their concerns, their questions and you will gain their trust. Which, by the way is what I am really selling. Trust. And many so desperately want to trust their vendors because they know they can't pull this off without their help and the help of so many others. Taking advantage of their vulnerability is certainly not cool in my books and definitely not my style at all. That's just cruel.

You're probably thinking, "Ah c'mon Ester, I've heard about those bridezillas.." Let me just put that terrible branding to rest once and for all. If a client who happens to be a bride, tends to be difficult or choosy or seemingly not happy with any suggestions you make, it's not because they are a bride necessarily. Believe me, I have several customers who are like that all the time. So more accurately the term should be customerzilla. If you are in any type of service industry, you will understand what I mean and you know the ones. Labeling brides so distastefully is a real shame. In my opinion, it's not a bride thing..it's a customer thing. and if you can't handle that kind of client, then you're not right for your industry. I take those moments as a challenge to overcome. Usually killing them with kindness and bringing down the stress stirring within them, allows their guard to soften and in the end, they are not as bad as they may first come across, brides, grooms and regular customers alike.

Weddings are special. For a couple, for a family, for friends, it's an event that stirs the deepest of emotions. There is something magical about them. I am not typically a froo-froo kind of person with my head in the clouds but I am admittedly a hopeless romantic. And perhaps that is exactly why I do weddings. I'm the one that waits for the big kiss at the end of a movie. I absolutely love that kind of ending.

For me, weddings mean more than just two people promising themselves to each other. Weddings signify hope in a cynical world, they signify honour in a deceitful world, they signify altruism in a grossly selfish world and they do signify love in a hateful and angry world.

As long as their are people willing to get married and maybe even plan a wedding celebration, there is hope for humanity.
My name is Ester and I do weddings.


Sunday, February 23, 2014

The roses have thorns

Over the years that I have spent in the floral industry, I have learned there are many misconceptions about what it is we actually do. This business is by no means an easy one despite the general idea that "wow, you must love working with beautiful flowers all day". Which in large part is true, we do love it, however it is also very true that the roses have their thorns.

Like many other businesses, we never know what kind of day we'll be faced with when we turn the key to open the doors. Believe it or not, it's not the actual floral work that makes any given day more difficult then the previous one. It's all the "other" stuff going on around us that becomes the "bastone fra le ruota"; the stick between your wheels. The chaos of life.

Sometimes when the work day begins...the internet randomly goes down, you get a call from the school that your kid just got hurt at recess, one of your best customers is on hold waiting to speak to you personally, an email comes through from your accountant that he needs you to sign some papers, the delivery van won't start, the supplier forgot to send important materials needed for that order, your car is ready to be picked up from the mechanic, you just remembered that you forgot to take out the chicken for dinner and that you ran out of dog food.

So, you push all that aside for the better part of the day, why? Because the grieving family needs the flowers to arrive on time for their loved one's funeral, the bride's wedding is tomorrow so she needs her bouquet in the morning and not next month, the centerpieces for the sweet 16 birthday celebration party are needed tonight and you know failure is not an option for any of it.

I think we sometimes forget that behind every business there are actual people making things happen. And when I say people I mean men and women who are also fathers, mothers, husbands, wives, brothers, sisters, sons, daughters, friends. And it makes no difference if it's a small, medium or large business; one that does 100 thousand dollars a year in sales or one that does 100 million, they are still run by people.

Our flower shops are a great example of that. Real people working hard at what they do and also working hard at juggling a whole lot of other stuff you wouldn't even imagine. It is a privilege to work in the flower business. A family business no less. We are reminded often of that privilege by the constant messages of thanks we receive from so many happy customers. And thank goodness for the positive feedback because truthfully it's hard sometimes. The pressure is always on and when we succeed at pleasing our customers, it makes it all worthwhile. Sacrifices are made, patience is essential and the commitment to never quit defines who we are.

Roses have their thorns yes, but they also have the most exquisite perfume unique only to them and they come in a multitude of stunning colours. Simply beautiful, thorns and all.
Let's not forget to smell them from time to time.



Saturday, February 15, 2014

Nostalgia ~Ital Florist

Come non ricordare,

“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti…”

“L’albero a cui tendevi la pargoletta mano…”

“Nella torre il silenzio era gia’ alto”

“Sempre caro mi fu quest’ermo colle…”

“Ti amo, o pio bove;”

“Ei fu. Siccome immobile…”

“D’in su la vetta della torre antica”

“Ne piu’ mai tocchero’ le sacre sponde”

“All’ombra dei cipressi e dentro l’urne…”

“Silvia, rimembri ancora quel tempo di tua vita mortale…”

“Settembre andiamo. E’ tempo di migrare”

“Cantami o diva del Pelide Achille l’ira funesta che…”

“C’e’ qualcosa di nuovo oggi nel sole…”

“La donzelletta vien dalla campagna”

e tanti tanti altri versi ancora che sono stati l’inizio e il centro della nostra formazione culturale.
E’ un vero peccato, un sacrilegio che certe cose non si indegnino piu’,
Ho 73 anni e da 50 vivo in Canada dove insieme al diploma e la mia gioventu’ portai entusiasmo, ambizione e il ricordo di tutte le poesie che avevo imparato nelle elementari, nelle medie e nelle superiori. Mi sono state sempre di sprono e spesso hanno colmato quei vuoti nostalgici che di tanto in tanto colpiscono chi vive lontano dal paese natio.

Io vendo fiori e il giorno di San Valentino e’ un giorno veramente importante per la mia azienda e durante la settimana che precede la festa ho sempre ricordato la poesia del Pascoli: ne ho usato I primi versi pure negli spots pubblicitari: “O Valentino vestito di nuovo come le brocche dei biancospini”… l’ ho fatto  conoscere pure ai figli e nipoti perche’ sono convinto che la conoscenza della lingua italiana insieme a belle poesie accresce il loro bagaglio culturale.

~Eligio Paris 
Ital Florist, Toronto, Ontario, Canada 

Wednesday, February 12, 2014

"Valentino" di Giovanni Pascoli ~ Ital Florist

In their childhood, my parents learned this beautiful poem about a small peasant boy, his new suit and his bare feet. From time to time, especially during the Valentine's Day rush, my father would randomly begin to recite this poem. I was reminded about it recently and asked Dad about it.
The poem by Giovanni Pascoli is certainly bitter sweet and I wanted to share it with all of you. I hope you enjoy it. The English translation follows the original Italian.

~Happy Valentine's Day to you and your loved ones

"Valentino” di Giovanni Pascoli

Oh! Valentino vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Solo, ai piedini provati dal rovo
porti la pelle de’ tuoi piedini;
porti le scarpe che mamma ti fece,
che non mutasti mai da quel dì,
che non costarono un picciolo: in vece
costa il vestito che ti cucì.
Costa; ché mamma già tutto ci spese
quel tintinnante salvadanaio:
ora esso è vuoto; e cantò più d’un mese
per riempirlo, tutto il pollaio.
Pensa, a gennaio, che il fuoco del ciocco
non ti bastava, tremavi, ahimè!,
e le galline cantavano, Un cocco!
ecco ecco un cocco un cocco per te!
Poi, le galline chiocciarono, e venne
marzo, e tu, magro contadinello,
restasti a mezzo, così con le penne,
ma nudi i piedi, come un uccello:
come l’uccello venuto dal mare,
che tra il ciliegio salta, e non sa
ch’oltre il beccare, il cantare, l’amare,
ci sia qualch’altra felicità
____________________________________

Oh! Valentino clothed anew,
like the blossoms of the hawthorns!
Just, your little feet tried by the brambles
you wear the skin of your little feet;
you wear the shoes mother made you,
that you haven’t changed from that day,
that didn’t cost a penny: but
the suit she made for you is expensive.
It’s expensive: mother already spent
that jingling moneybox:
now it’s empty: and for more than a month,
the whole poultry pen sang to fill it.
Remember January, when the burning log
wasn’t enough for you, you were shivering, pity me!
and the hens were singing: An egg!
here here an egg, an egg for you!
Then, the hens brooded, and March arrived,
and you, thin little peasant
remained half finished, with plumage,
but barefooted, just like a bird:
like the bird come from the sea,
which hops around the cherry tree, and doesn’t know
that besides pecking, singing, loving,
there could be another happiness.

Friday, February 7, 2014

My brother, the hopeless Romantic ~Ital Florist


The other night sitting around the dinner table like we often do, and with Valentine's Day around the corner occupying all our minds,we start reminiscing about funny and memorable Valentine's Day stories. My brother starts to tell the kids about the time he organized this great surprise for his then girlfriend, now wife at Valentine's Day. If you've ever heard Italo tell a story you'll understand me when I say he had us all in stitches thinking he was the best romantic dude out there...
I asked him if he would be my "guest" blogger on my next entry... so here you go folks in his own words... ~Italo ...The best romantic dude out there~


We were young and working our asses off at the flower shop.
My girlfriend (now my wife) used to go to Florida always in February
I played it like I didn’t get her anything for Valentine’s Day.
I took time away from my busy day to meet her at the airport to see her off…I think it was maybe the day after valentine’s day…can’t remember.
When I went to the airport I saw she was a bit upset and I purposely made it worse. I didn’t get her anything, my excuse was good...it was crazy busy at the shop and I had no time and really the whole thing is so silly. Right?...
I said, "Eva…come on, get over it. It’s just a silly day. What’s the big deal?"
This made her even more upset.
We said good bye and I left. She was sad for sure.

She had no clue that earlier in the day I went to the Check In desk (it did help that I knew the check in person) and I arranged to have them pass the box of flowers to one of the flight attendants on Eva's flight before boarding.
Pre 911 for sure!
Once the plane took off and the seat belt lights went off, the flight attendant, over the loud speaker, asked for Eva to identify herself.
Then the whole crew walked the box of flowers over to where she was seated.
They made a huge scene. All the other passengers oohing and awing..it was perfect! She was speechless.
Now she is stuck on the plane with no way to call me.
When she lands in Florida she desperately wants to call…I avoid the phone for three days.
I knew she felt bad that she had been so upset with me and then I floored her with the delivery on the plane no less!

Romantic or what?
~Happy Valentine's Day

Friday, January 31, 2014

Never change your doctor, butcher or barber. ~Ital Florist

In the old days, people used to say, "Never change your doctor, your butcher or your barber". Maybe this advice was referring to the fact that these people over the years of serving you , know you very well. They know all there is to know about you and to change would be disastrous for you in some way. Times have certainly changed since then.

Today, in our business of  providing flowers however, we have the unique opportunity to really get to know our clients well. Through the special occasions in their lives, their tastes, dislikes and styles,characters and personalities unfold. Our clients trust us with sometimes very personal information. And of course we take this confidence extremely seriously. If you've ever sat through a bridal consultation for wedding flowers or assisted a grieving mother choose flowers for the death of her child, or if you've ever tied an engagement ring onto a bouquet of flowers for a nervous, young man, you'll understand what I mean when I say we can feel like family planning experts, grief counselors, and psychologists at times.

In this business, we know a lot about you. When you're getting married, had a baby, your anniversary, a death in the family, if you're in the doghouse..again and we even know if you're being shall we say, not so faithful to your significant other. Lots of interesting stories come to mind but there is this one that I will never forget.

One year on Valentines Day, my father took an order of one dozen roses from a  very good customer to send to his wife.
The customer asked him not to sign the card message. "She'll know who they're from" was his reply. Dutifully my father asked, "If she calls to find out who sent them, may I tell her it was you?"
"No", was his answer, "That won't be necessary. She won't call. She'll know."

Later that day, one of our team members surprisingly receives a call from the gentleman's wife explaining she received a beautiful dozen roses without a card message. She wanted to know who sent them. Of course, as per our client's instructions, we could not tell her. The wife became frantic. She asked to speak to the owner.
When my father picked up the phone, she insisted he tell her who sent her the flowers. So as not to betray his long time client's trust, he did not reveal the information.

Just before closing, the chime of the entrance door rings and in walks the wife with the box of roses clutched tightly under her arm.
Furious and frantic she demands to speak with the owner in person. Sensing the urgency of the matter, my father accompanies the woman to his office and makes this suggestion. "Signora,  I would recommend you do this.Thank your husband for the roses. You cannot go wrong if you do that" She replies in a panic, "But what of he didn't send them?"
My father looks at her and gently offers this advise "Thank your husband anyway. If he was not the one to send them what will you have to lose? You will be as surprised and flabbergasted as your husband will be". He continues, "And if in fact your husband did send them, then you thanked the right man".

The woman left, with the roses, and thanked my father for his good advise. I was just a kid then, but I couldn't help but wonder if her husband sent the roses without a message on purpose. Suspicious of his wife's infidelity and testing her. ?? Probably.

We will never know the outcome of that night, but the experience remains forever in my top memorable moments. And it just goes to show that not only do your doctor, butcher or barber know a lot about you... but your florist does too.


~Happy Valentine's Day!