IL CENTRO GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE 2012
Gli emigrati che
sognano la casetta e trovano l’Imu
Caro Direttore,
la maggioranza degli emigranti che tornano in Italia a trascorrere
le vacanze d'estate o a passare il Natale con i parenti d'inverno sono quei pochi fortunati ai quali i genitori, per
mera riconoscenza, hanno lasciato un buco di casa. Sì, è la casa che ti fa
tornare. Sono quelle mura, quelle scale, quegli angoli che ti hanno visto
crescere e poi partire che ti fanno tornare.E torni per ritrovarti bambino,per
essere sovrastato e soffocato dai ricordi,a volte torni solamente per piangere.
Difficilmente torna l'emigrante al quale il vano di casa non gli è stato
lasciato, "lui sta bene in America", e non torna per non parlarne,
per non rivivere i torti e i dispiaceri subiti che solo il tempo e la
lontananza sono riusciti a sopire.
Chi vuole far pagare l'IMU alla casa dell'emigrante, considerate
come seconda casa,non e' andato mai a cercare lavoro e fortuna altrove,non ha mai
lasciato l'Italia e non sa che la seconda casa e' quella che l'emigrante ha costruito
all'estero cosi' come la terra che lo ospita sara' sempre la sua seconda
patria.
I sindaci della Valle Peligna, quelli dellaMarsica e tutti i
sindaci d'Abruzzo, anziche' tassare le
case degli emigranti dovrebbero pensare invece a trovare incentivi,programme e attivita'
varie per incoraggiare gli emigranti a
tornare piu' spesso e piu' a lungo. Mi fermo qui, qualche altra
volta ne parleremo piu' a lungo.
Eligio Paris, Toronto
n
Questa lettera è arrivata
da uno dei tanti abruzzesi emigrati in Canada (anche Sergio Marchionne è tra
questi) dopo il bell’articolo pubblicato in prima pagina dal nostro DomenicoRanieri.
Il tema è la sorpresa di chi si trova a pagare un’Imu stratosferica sulla
vecchia casetta di famiglia , tassata come seconda abitazione (e quindi come bene
di lusso) nonostante che quasi sempre si tratti di due stanze in edifici
vecchie acciaccati.
C’è una logica in tutto questo? Per chi
vive a migliaia di chilometri di distanza, l’unica logica leggibile è quella di
unPaese disperato, che cerca di arraffare soldi dove può per evitare di finire
nel baratro che ha più volte sfiorato.Ovviamente il risultato di questa
stangata fiscale sarà che molti metteranno in
vendita la vecchia casetta abruzzese,recidendo anche gli ultimi legami con una terra
che non sempre è stata con loro generosa.
Non so voi, ma io provo un po’ di vergogna nei
confronti di questa gente.
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